mercoledì 30 marzo 2016

Vota SÌ per fermare le trivelle


 Corneliano d'Alba, 24 marzo 2016                                                      Comunicato stampa

17 aprile 2016, referendum contro le trivelle

E’ nato il Comitato Langhe - Roero
“Vota SÌ per fermare le trivelle”


A Corneliano d'Alba, nel corso di un incontro promosso dal Comitato Arci Asti, Langhe e Roero, dove erano presenti rappresentanti della Fiom, di Slow Food, di Officine di Resistenza ed Elianto, dell' Associazione Canale Ecologia, di Basta un Seme e del Cinema Vekkio, è nato il Comitato Langhe - Roero delle associazioni “Vota SÌ per fermare le trivelle”, a cui hanno aderito anche Legambiente, Associazione Roero Consapevole, Associazione Asfodelo, Associazione Amici del Castello Alfieri,  Associazione Camminare Lentamente, Associazione Culturale “Il Paese” (bimestrale roerino) e Libera Cuneo.
Lavorerà per invitare i cittadini a partecipare al referendum del prossimo 17 aprile contro le trivellazioni in mare e votare SÌ per abrogare la norma (introdotta con l’ultima legge di Stabilità) che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa di non avere più scadenze. La Legge di Stabilità 2016, infatti, pur vietando il rilascio di nuove autorizzazioni entro le 12 miglia dalla costa, rende “sine die” le licenze già rilasciate in quel perimetro di mare.

Far esprimere gli italiani sulle scelte energetiche strategiche che deve compiere il nostro Paese, in ogni settore economico e sociale, è la vera posta in gioco di questo referendum. Il Comitato si pone quindi l’obiettivo di diffondere fin da subito e capillarmente informazioni sul referendum in tutto il territorio cittadino per far crescere la mobilitazione, spiegando che il vero quesito è: “vuoi che l’Italia investa sull’efficienza e il risparmio energetico, sul 100% di fonti rinnovabili, sulla ricerca e l’innovazione?”.

Il petrolio è una vecchia energia fossile causa di inquinamento, dipendenza economica, conflitti, protagonismo delle grandi lobby. Dobbiamo continuare a difendere le grandi lobby petrolifere e del fossile a discapito dei cittadini, che vorrebbero meno inquinamento, e delle migliaia di imprese che stanno investendo sulla sostenibilità ambientale e sociale? Noi vogliamo –è questo l’appello dei tanti studenti, associazioni e movimenti che hanno costituito il Comitato- che il nostro Paese prenda con decisione la strada che ci porterà fuori dalle vecchie fonti fossili, innovi il nostro sistema produttivo, combatta con coerenza l’inquinamento e i cambiamenti climatici.

Il Governo, rimanendo sordo agli appelli per l’election day (l’accorpamento in un’unica data del voto per il referendum e per le amministrative) ha deciso di sprecare soldi pubblici per 360 milioni di euro per anticipare al massimo la data del voto e puntare sul fallimento della partecipazione degli elettori al Referendum. Il Governo scommette sul silenzio del popolo italiano, noi invece scommettiamo su tutti i cittadini che credono in una società meno dipendente dalle fonti fossili e che vorranno far sentire la loro voce e si mobiliteranno per il voto!

Per aderire al Comitato scrivere a: astilangheroero@arci.it


Siete tutti invitati a partecipare alla CONFERENZA STAMPA Venerdì 1 aprile a Bra alle ore 11 in Piazza Carlo Alberto angolo via Cavour.



Portate bottiglie di vino, vi faremo vedere l'unica trivellazione che vorremo avere in Italia !!

lunedì 14 marzo 2016

Referendum sulle trivellazioni 17 APRILE 2016

Manca un mese al Referendum sulle trivellazioni nel nostro Paese.
Non manchiamo questo importante appuntamento con la democrazia: il 17 aprile andiamo a votare.



Ci rivolgiamo a tutti, ma in particolare alle donne che da soli 70 anni e solo grazie a grandi lotte e sacrifici hanno acquisito questo diritto, contribuendo sostanzialmente con il loro voto a creare l'Italia del dopoguerra.

Non dimentichiamo i nostri diritti, non facciamoli seccare, diamogli nuova vita. Il nostro Paese non ha smesso di aver bisogno di noi.


venerdì 11 marzo 2016

ACQUA: COSA FANNO CON I SOLDI DELLE NOSTRE BOLLETTE?



Nell'attesa di conoscere come proseguirà l'attuazione del cronoprogramma che dovrebbe portare nel corso del 2016 alla scelta del gestore unico per il servizio idrico integrato in tutta la provincia, abbiamo cominciato ad esaminare i bilanci dell'Ente di Governo dell'Ambito Idrico n.4 del Cuneese (Egato4) e dei gestori.
Un'operazione non semplice, ma che ha evidenziato fatti davvero sorprendenti.
Abbiamo un ente che si è sempre lamentato di non avere i mezzi per ben operare e che accetta passivamente di non ricevere quanto dovuto (che gli permetterebbe di meglio funzionare) e gestori che, con i soldi incassati dalle bollette, non fanno gli investimenti previsti nel settore idrico ma riescono a farne altri piuttosto discutibili.
E' il caso di due società del Gruppo Egea: Tecnoedil, che opera nell'Albese e nel Braidese, e Alpi Acque che gestisce il territorio Fossanese, Saviglianese e Saluzzese.
Alpi Acque ha investito 31.500 € nel capitale sociale della controllata Alpi Ambiente che ha come unica attività la gestione di un impianto di trattamento e smaltimento di reflui solidi e liquidi nel comune di Fossano.
L'azienda ha anche acceso a favore di Alpi Ambiente un leasing, del quale il bilancio non riporta l'ammontare, destinato all'acquisto di tutti i macchinari necessari per l'impianto sopracitato.
Ancora più sorprendente è quanto emerge dall'esame del bilancio di Tecnoedil: ha investito 1.078.000 euro nel capitale sociale di Roero Park Hotel che gestisce una struttura alberghiera nel comune di Sommariva Perno.
Il valore di queste quote è stato svalutato quasi interamente e la società, che dal 2008 ha prodotto paurose perdite, ha beneficiato di ulteriori prestiti da parte di Tecnoedil per 1.490.000 €. Tecnoedil ha poi ricevuto in modo ancora più corposo, da parte della capogruppo Egea, un finanziamento non postergato di 13.400.000 del quale non viene indicato l'utilizzo, ma temiamo che almeno in parte sia stato destinato a coprire queste perdite.
Inoltre queste due aziende, insieme all'altra consociata Alse, intrattengono con la capogruppo Egea e con altre consociate, numerosi rapporti finanziari e di esecuzione lavori regolati da contratti infragruppo che rispondono ad una identica logica di profitto e che non sono sottoponibili a controlli esterni di terzi indipendenti.
Come molti utenti sanno sulle bollette dell'acqua si paga un supplemento dell'1,5% destinato al funzionamento dell'Egato e un altro dell'8% destinato alle attività di protezione idrogeologica dei territori montani. Sull'entità di queste cifre esistono rilevanti discordanze tra le cifre indicate nel bilancio dell'Egato e quelle indicate dai gestori. Pesantissimi sono i debiti che questi hanno accumulato negli anni, nonostante la convenzione imponga precisi tempi per i versamenti.
Fatto ancora più grave, dalla relazione allegata al bilancio di Egato4 si evidenzia che gli investimenti nel SII eseguiti dai gestori sono stati nel 2013 meno del 60%, nel 2014 circa il 70% e nel 2015 si dovrebbero assestare a meno del 30% rispetto a quelli previsti nel piano d'ambito. La relazione però non fornisce il dettaglio per ogni singolo gestore. Grazie ad un approfondito esame dei bilanci dei gestori siamo riusciti a scoprire che Alpi Acque, Tecnoedil, Acque Potabili e Mondoacqua sono fortemente sotto il 60%, mentre Acda ne eseguirebbe il 100%.
Eppure la Conferenza dei Rappresentanti dell'Egato4, nella quale siedono i rappresentanti delle varie aree della provincia, ha approvato tutto all'unanimità, senza che nessuno dei conferenzieri chiedesse neppure un chiarimento.
Se il settore idrico è così appetibile per le aziende private è soprattutto perché il rientro degli investimenti è totalmente assicurato dalle tariffe degli utenti. Ed è nel servizio idrico che tali ricavi vanno spesi.
Di questi è di altri elementi emersi dall'esame dei bilanci abbiamo chiesto chiarimenti all'Egato4.

Diffondiamo questi dati al semplice fine di informare i cittadini di quello che comporta la sottomissione del SII alle regole del mercato, nella speranza che tali fatti convincano anche gli amministratori a scegliere una gestione pubblica e partecipata.

COMITATO CUNEESE ACQUA BENE COMUNE: tel.3893455739