mercoledì 8 giugno 2011

Referendum Festa della Democrazia

Il 1 giugno scorso la Corte di Cassazione ha respinto la richiesta di annullamento del quesito referendario sulla ripresa del programma nucleare in Italia. Il parere espresso dalle Istituzioni rimette democraticamente la decisione nelle mani di noi cittadini che, con il voto del 12 e 13 giugno, possiamo esprimere la nostra posizione su temi fondamentali per il nostro futuro. Certamente ci saranno cittadini favorevoli al ritorno del nucleare, a queste persone chiediamo un forte segnale esprimendo la propria posizione con il voto al referendum. Queste poche righe sono però rivolte a coloro che, pur non essendo favorevoli al nucleare, non sentono la necessità di impegnarsi nel voto perché non ritengono di essere direttamente coinvolti in tali questioni. Vorremmo fare presente, al di là delle recenti vicende internazionali che stanno portando a un ripensamento globale sull'utilizzo dell'energia nucleare e in generale sulle fonti non rinnovabili, che il territorio dell'albese è uno dei siti individuati dalla Sogin (Società di gestione degli impianti nucleari passati e futuri in Italia) per la costruzione del deposito unico nazionale di rifiuti radioattivi. (fonte: Il Sole 24 Ore. http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2010-09-23/alta-tensione-nucleare-ecco-223631.shtml). Non vorremmo che la mancata partecipazione al voto referendario ci obbligasse, in un prossimo futuro, a dover fare campagne contro la costruzione di strutture per il nucleare sul nostro territorio. Naturalmente potremmo essere accusati di soffrire della “sindrome nimby” (coloro che non vogliono le cose nel loro cortile), vorremmo però sottolineare che noi siamo contrari al nucleare ovunque a differenza di chi è favorevole a qualunque progetto purché venga realizzato lontano, non nella propria regione. Per quanto riguarda i restanti quesiti referendari sembra superfluo ricordare la follia dell'idea di privatizzare l'acqua, definita non semplice bene comune ma bene primario dalle Nazioni Unite, dunque risorsa inalienabile e non mercificabile che non può essere consegnata a logiche di mercato con conseguente speculazione sui prezzi. Insana anche la logica della legge sul legittimo impedimento perché la coerenza e il rigore della Giustizia sono chiaramente espressi dalla frase “la Legge è uguale per tutti” visibile in ogni tribunale italiano. Invitiamo tutti ad andare a votare SI ai referendum per quella che sarà la festa della nostra Democrazia. Non mancare!

Nessun commento:

Posta un commento