mercoledì 1 febbraio 2012

Associazione per lo Sviluppo Economico e Sociale

Domenica 22 Gennaio a Canale è stata presentata la associazione “di rilievo regionale” A.S.E.S, (Associazione per lo Sviluppo Economico e Sociale), su iniziativa dell'ex-sottosegretario ai trasporti Bartolomeo Giachino, Vito Bonsignore e Guido Crosetto (quest'ultimo però assente all'incontro). Tale iniziativa era aperta al pubblico, con il sottotitolo “idee e proposte per sbloccare la crescita”. Il comitato Roero Consapevole ha partecipato all'incontro con la curiosità di sapere su quali spunti e soluzioni sarebbe stata intavolata la mattinata di lavori, a cui erano presenti molti degli amministratori comunali roerini. Durante l'incontro non c'è stata l'occasione, per il pubblico, di fare domande o di intervenire: trascriviamo quindi in questa sede una lettera aperta a Giachino, per esporre alcune idee che avremmo voluto sottoporgli.
“Gentile dottor Giachino, la neo-nata Associazione da Lei rappresentata ha espresso, in estrema sintesi, tre macro-soluzioni con le quali il Piemonte sarebbe chiamato a dare il proprio contributo alla crescita economica dell'Italia: come Lei riporta sul suo sito web “sbloccare la TAV, accelerare sulla Asti-Cuneo, un aumento importante della produttività per la Fiat”.
Quello che Lei propone è il collaudato programma delle “grandi opere” unito al rilancio della storica azienda automobilistica torinese. Ecco, senza esprimerci in questa occasione sulle criticità di un'opera come il Tav su cui si discute in modo acceso non solo in Italia, ci chiediamo se le “grandi opere” siano davvero l'unico input alla crescita economica e l’unico volàno per le imprese produttive del Piemonte in questo grave momento di crisi. In un periodo storico che vede e vedrà sempre più come preponderanti per l'intero pianeta le emergenze ambientali, la necessaria riorganizzazione della produzione di energia, il pilotato passaggio da fonti fossili a rinnovabili, la gestione sostenibile dei trasporti, la ricerca di un equilibrio tra risorse utilizzate e risorse prodotte, ecc... siamo sicuri di non rimanere un tantino indietro? Indietro rispetto alle innovazioni che si stanno facendo strada per esempio nei paesi del Nord Europa? Noi cittadini del Roero interessati alla cosa pubblica, ci saremmo aspettati spunti e idee un po' più “aggiornate” rispetto agli scenari che sempre più velocemente si affacciano nel nostro quotidiano. Per esempio non è stato tenuto in considerazione il tema del risparmio energetico; non quello legato alle abitudini personali, né quello colorato un po' di green, aleatorio e indefinito, bensì il risparmio di energia attuato grazie ad importanti investimenti in cambiamenti tecnologici, che incrementerebbe il Pil in maniera sostenibile e duratura. Un recente studio dell'Enea ha calcolato i costi-benefici di un intervento massiccio sul patrimonio edilizio pubblico – in pratica uffici e scuole – per dare efficienza energetica: isolamento delle pareti, nuovi infissi, sistemi di climatizzazione di ultima generazione, illuminazione modulabile, e via dicendo. Costo complessivo: 8,2 miliardi di Euro. Sembra tanto, e lo è. Ma vediamo gli effetti: riduzione dell'energia consumata del 20%, con un risparmio della bolletta di oltre 400 milioni l'anno. E soprattutto, un impatto potente sul sistema economico: crescita della produzione attivata di 19 miliardi, del valore aggiunto di 14 miliardi e del Pil dello 0,6% l'anno. Posti di lavoro in più: oltre 150.000. (da un'inchiesta di P. Pilati pubblicata su l’Espresso il 27 ottobre 2011).
Volendo non ci sarebbero solo gli edifici ma anche l'industria e i trasporti. Pino Romani dell'Enea ha ricordato uno studio realizzato per conto del Ministero dell'Ambiente tedesco a ottobre 2011 secondo il quale "ogni euro investito in efficienza energetica ne frutterebbe 4-5 per il sistema Paese". La Germania ha dimostrato che le energie rinnovabili possono creare moltissima occupazione: abbiamo quindi l'opportunità di ri-progettare ogni singolo fabbricato italiano per trasformarlo in una centrale energetica secondo un nuovo modello di mercato dove ciascuno produce e condivide la propria energia: una sorta di democratizzazione dell'energia. Per una realtà come il Roero, fatta di moltissime piccole imprese ed aziende, una scelta di questo tipo offrirebbe lavoro in modo diffuso per tutti mentre le “grandi opere” (senza esprimerci in giudizi di merito) sono appannaggio di poche grandi ditte che si accaparrano gli appalti e che troppo spesso contribuiscono ad incrementare gli indotti delle mafie.
Non è che, incaponendoci sulla realizzazione di un treno (per una tratta di merci che ad oggi è in netto calo) perdiamo davvero il treno, quello di un mondo verde dove la vita è migliore?
In riferimento alla sua proposta di rilanciare la Fiat vorremmo lanciare un' idea provocatoria per riflettere sul fatto che le idee geniali sono folli finché qualcuno non le mette in pratica e diventano vincenti.
E' Guido Viale, affermato economista italiano ospite a Bra la scorsa settimana, a proporre un'ipotesi di riconversione della produzione della Fiat, la quale potrebbe fabbricare pale eoliche, pannelli fotovoltaici di ultima generazione (evitando così di importare quelli cinesi, nocivi e non smaltibili) o impianti di micro-co-generazione elettrica. Gli stessi impianti prodotti dalla Volkswagen in un periodo di stallo produttivo delle auto: un riuscito esperimento di riconversione sostenuto da un preventivo accordo di vendita e distribuzione con una società di energia elettrica. I tedeschi più bravi di noi? Ci basti sapere che il brevetto per gli impianti di micro-co-generazione i tedeschi l'hanno comprato dalla Fiat!
Ed infine, in riferimento alla Sua cieca fede nella crescita, così assoluta da farLe chiamare in causa anche quella religiosa (si legge nel suo blog: “La crescita, come ha anche detto il Santo Padre, è il vero bene comune dell’epoca moderna”), vorremmo fare a Lei e a tutti i langhe-roerini interessati al bene comune una proposta: e se alla parola crescita aggiungessimo l'aggettivo “sostenibile”? E se arrivassimo addirittura a chiamarla “riconversione ecologica”? Alcuni economisti di fama mondiale sostengono che sia la “terza rivoluzione industriale”, o addirittura il “Rinascimento energetico del ventesimo secolo” (J. Rifkin). Ecco temi che ci piacerebbe venissero affrontati da un'Associazione “nuova e di rilievo regionale”, che si pone come interlocutrice di amministratori locali, imprenditori, industriali e forze produttive.
Il comitato Roero Consapevole

Nessun commento:

Posta un commento